Una serata davvero Maldiviana

La sera verso le nove meno 5 ero in camera mia, appena finito la mia accoglienza in reception; mi stavo beatamente depilando le gambe col silkepil e mi bussano alla porta i vicini di bungalow: “frenki, lets go!” “what?? Where!” “we are all going to eat in Tulhadoo tonight! Come on, we are leving in 2 minutes!” wow.. ok… faccio in tempo ad infilarmi un paio di pantaloni: al primo colpo mi sono messa quelli al ginocchio, ma poi, visto che la mia depilazione è stata interrotta a metà e avevo una gamba depilata e l’altra no, ho ripiegato per quelli lunghi… meglio, tanto ci sono le zanzare! Così mi sono avviata verso il jetty, dove ci hanno presto raggiunti Yuki, AnnaMarie, Waian, Shaasa e altri 3 di cui non so il nome. Come potete aspettarvi anche qui ho la fama di essere maldestra…e saltando sul motoscafo mi son presa un bello spigolo nello stinco… che beeene…  Ed ovviamente era la gamba non depilata, così non vi dico a passarci il silkepil oggi..

Ecco che partiamo al chiaro di luna, stretti sul piccolo motoscafo, alla volta dell’isola. Che bella la brezza del mare di notte, la velocità sull’acqua… arriviamo in meno di dieci minuti nell’isoletta. Avete presente quei paesini poveri… case che sembrano tutte case fatte a metà? Strade di sabbia, cortiletti di sabbia in cui le donne puliscono le scodelle… ecco… e gente che ride e scherza, tutti che si salutano e si dicono cose incapibili in questa lingua incapibile che sembra uno scioglilingua… Tappa in farmacia dove Wayan compra vitamine per tenersi sano, tappa al negozio per comprare qualcosa da cucinare… peperoncini a campanella e pomodori… gialli… guardo nel negozietto di tre metri per tre e non ci posso credere… trovo il raibeena, la bavenda inglese al ribes nero che non sono riuscita a trovare in bottiglie in tutta Londra l’ultima volta che sono andata! Ma ti pare che dovevo andare in un paesino di pescatori sperduto nel mezzo dell’oceano indiano per trovarlo??
ok! Io, tanto per cambiare sono “spaesata”, non so che dire e seguo il gruppo che sa dove sta andando, chiedo dove andiamo… andiamo a casa di Mustaf… o qualcosa del genere… quando arriviamo capisco che è uno dei ragazzi della reception; piccola casa di mattoni di cemento a vista, per terra plastica con pavimento disegnato a mattonelle azzurre. Tre camere, una per il figlio appena nato e una con materassi in terra dove la tv urla a tutto volume cose in Divehi e la figliola di 2 anni dorme per terra con una donna col velo nero avvolto intorno alla testa, cucina. In cortile la moglie che sorride, ride e scherza davanti ad un secchio con tre bei tonnetti appena pescati. Wayan inizia a dare gli ordini: il filetto tagliato a pezzetti e il fuoco! Si scherza, dicendo a Wayan che se è lui a cucinare… può far da se! Ma si sa che è meglio di no… allora l'ospite maldiviano si inginocchia nella sabbia e su un asse di legno lungo e stretto filetta il pesce crudo con la facilità che ho io nell’impacchettare una scatola quadrata: tac tac tac, pronto, disossato, squamato e tagliato a pezzetti… stica. Certo che cast away non avrebbe avuto lo stesso effetto se c’era lui!

Intanto preparo il fuoco con Wayan, in una pentolona: mettiamo noci di cocco l’una sull’altra, Mustaf mi fa vedere come si fa. Wayan decide che il pesce va servito con una salsina balinese... così infila sullo spiedo i pomodori gialli… che in pochi secondi iniziano a fare strani versi… pffiiiiiiuuu… fischiettano… saggiamente mi levo da lì vicino con la paura che uno esploda… non è successo. Quando tutto il giallo diventa “bello nero e croccante” i pomodori sono pronti da spelare… certo, a temperature astronomiche… ma si fa anche questo in una serata maldiviana… si schiaccia il pomodoro e mischia con i peperoncini che hanno subito lo stesso trattamento, nonché un cucchiaino di zucchero. Yuki assaggia la salsa e piange, mi dice “Franceskaaaaa, it is better you do not eat”! troppo piccante per me! Ma io ho fame!!!! Menomale che abbiamo tenuto da parte un po’ di tonno hanno fatto un po’ di sushi (Pesce crudo con limone e altre foglie e spezie, salsa di soya e ginger). Ma che buonoooo! Infine ho potuto mangiare anche il pesce con la salsa… molto poca… e con tanti noodles, chapati e salsiccia. È giunto il momento di andare via… grazie tante! Un bacio alla piccola che abbraccia il babbo… ovviamente più giovane di me; grazie alle donne: Shucria! Shucria! Grazie!

Si torna verso lo speed boat: il porticciolo era occupato e quindi abbiamo dovuto attraccare la barca ad un dhoni e scavalcarne 2 per arrivare a terra, così abbiamo fatto il percorso inverso per risalire in barca, ovviamente commentando se ce l’avrei fatta io senza finire in mare o picchiando da qualche parte!

È stato bello… diverso… impressioni… basta così poco… siamo abituati a così tanto... forse troppo!

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