El-Tor - Il vero Sinai

Oggi è stata una giornata alternativa: sono andata a El Tor per prolungare il visto, poiché son qui da turista e non potrei stare per più di un mese. Ora posso stare fino ad aprile ma senza lavorare (avuruvuz). El Tor penso sia stato un buon esempio del Sinai un po’ più tipico: Sharm è una fantasia turistica: resort e resort che si susseguono tra discoteche e casinò: una fabbrica spenna turisti. 
Io (sx) e la collega Ketti (dx) a El-Tor
El Tor è una città di casette non finite, cemento a vista e spazzatura per strada, con olezzo di frutta marcia e donne con velo pesante di cui intravedi solo gli occhi passeggiare per strada. Vestita da turista con gonna di jeans, infradito e maglietta mi sentivo una zoccola. Ma che dire, a me è piaciuto. Il minareto della moschea che richiama i fedeli alla preghiera con voce roca di un uomo dal tono mistico, le persone che ti guardano come uno straniero in casa loro, i bar e chioschetti che vendono snack e carne cruda che non toccheresti per paura di prenderti un cagotto infinito. Ma bello, perché stai assimilando un posto nuovo, non fatto per te, ma di altri, dove tu puoi guardare e curiosare, ma dove non sei padrone di nulla. Rispetto. E anche dolcezza quando i bambini si emozionano e ti salutano gridando “Hello Hello!”, o quando un gruppo di capre si incontra in mezzo alla strada, senza nessuna guida, per abbeverarsi da un tombino scoperto da cui esce un lquido che preferiresti non identificare. Spero sia stata acqua. E al fondo della strada principale, che giri in 10 minuti, una striscia blu del mare si muove increspata dal vento, e qualche aquilone trascina surfisti sulle onde, e il mio pensiero va al loro umore, sicuramente stanno godendo e sento un pizzico di adrenalina impersonandomi nella loro sfida nell’assecondare le forze del mare e del cielo per ottenere velocità ed emozione. E poi guardo ancora il blu del mare e sospiro: chissà se lì c’è una tartaruga che dorme sotto un corallo… 

Sono riuscita ad andare una volta sola a fare snorkeling con Davide, un collega. Siamo andati a Shark’s Bay: migliaia di pesci colorati, la maggior parte dei quali ho riconosciuto. Stesse specie delle Maldive ma giganti! Molto più grandi! E uno che non avevo ancora visto: la razza a macchie blu. È una razza verdina con macchie blu elettrico su tutto il corpo. Bellissima! E molti molti altri ancora: coralli fantastici, e il tutto in meno di 10 m di profondità. Ma niente squali, nonostante il nome… in effetti la legenda narra che quando fu costruito l’Hilton che si trova lì, i padroni abbiano assoldato un gran numero di esperti cacciatori per eliminare gran parte degli squali che qui erano “troppi” secondo loro, e avrebbero rischiato di spaventare i turisti che erano ancora da venire. Bravi, proprio bravi.

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