Egitto... prime impressioni

Ecco che vi scrivo dall’Egitto una email di 40 gradi all’ombra… che caldo che fa qui! E pensare che da voi fa freddo adesso. E pensare a quando tornerò, a Dicembre, e non ho neppure una giacca a proteggermi dal freddo che mi agghiaccerà appena scendo dall’aereo… ma come Franci, stai già pensando al ritorno? Ebbene si. L’ultima pausa a casa è stata trooooppo breve, e ho bisogno di casa e coccole. Non ho avuto ancora occasione di vedere molto dell’Egitto… sono chiusa in villaggio per la maggior parte del tempo, salvo aeroporto il weekend e qualche uscita serale.
Il Sinai è una regione davvero strana. Deserto che si sussegue a deserto… ma non quello sabbioso Sahara che voi sicuramente vi immaginate: deserto terroso, con montagne completamente spoglie che si stagliano sullo sfondo: l’idea che il luogo trasmette è caldo, super caldo e assenza di vita. Se passando in pulmino ti concentri e provi ad osservare solo il passaggio, escludendo i fanta-resort potresti pensare di essere su di un altro pianeta, chessò, Marte magari… ovviamente salvo qualche dromedario che gira qui e li, e mi chiedo che pensiero avrebbe un dromedario trasportato in un prato a Monesi. Forse penserebbe di essere in paradiso, forse mangerebbe e berrebbe fino a scoppiare, o forse schiferebbe l’erbetta tenera e le bacche per cercare qualche delizioso arbusto secco da sgranocchiare.
Menomale che è Ottobre, perché mi hanno detto che ad Agosto qui ci sono 50 gradi. Mamma mia! Per ora si sta bene. Il villaggio in  cui lavoro è… un villaggio…. Perciò fuori dal mio ideale di posto dove lavorare, specialmente perché in mezzo a italiani, soli italiani. Ora, non vi offendete, in fin dei conti son Italiana pure io, ma che clienti del cazzo! Sapeste che commenti mi tocca sentire! La fantasia generale è quella di stare qui per abbronzarsi, facendo finta di essere però in Italia. Si lamentano del cibo che non è come lo fa la mamma  ( ma vi assicuro buonissimo, e italiano); alcuni si lamentano che in reception non parlano ottimo italiano (son tutti ragazzi laureati in italiano che parlano sicuramente meglio della maggior parte dei clienti che ho qui); una ha lasciato un commento scritto dicendo che potremmo migliorare le cose qui “educando i BETUINI del deserto”. Un’altra terrorizzata appena arrivata ha chiesto se c’erano egiziani da queste parti perchè lei non ne vuole vedere perché gli fanno impressione e paura: una bella vacanza a Pieve di Teco no??!!! Vabbè…

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