Volo verso Londra. Il Gigante dei Cavolfiori - Ott 2009

Volo verso Londra. Vado lì perchè nutro sempre la speranza di poter incontrare una possibilità che mi permetta di lavorare in ambito scientifico. Certo, non è per nulla semplice, avendo una laurea triennale... Scienze Naturali... a volte mi sento una Alieno, in cerca di cose troppo avanzate per questo luogo e questo tempo. Cosa è la tua Laurea... Ahhh.... e a che servirebbe? quante volte cercare di spiegare e ormai le facce perplesse, una dopo l'altra, hanno iniziato a mettere in dubbio anche me. Quindi son partita per una weekend a Londra, dove terranno una giornata di incontro tra domanda e offerta lavorativa nel mondo scientifico. E speriamo bene.
 Partenza da Genova. I-Pod nelle orecchie: Incubus che con "Drive" (link a Youtube)  mi rimproverano della scarsa attenzione che sto mettendo alla guida della mia vita: ok, grazie Franci, ottima scelta: abbiamo capito, ti tocca riprendere il volate. Non è per questo che son seduta su un aereo? La pista si stacca dal veivolo (o è il contrario?) e i pensieri, influenzati dallo stacco gravitazionale che prende lo stomaco, si spingono oltre: via dai sensi di colpa: farò qualcosa per me... le cose importanti... come quelle che mi hanno lasciata sola e si sono spostate in Australia, giusto dall'altro capo del mondo. Qui è autunno, fa freddo: lì è primavera inoltrata e le terre dell'Est si stanno riempiendo di fiori incredibili, talmente numerosi da sembrare una scenografia del Mago di Oz; o almeno così immagino. E immagino l'abbraccio che forse mi potrebbe attendere... con canguri per contorno. Ma io sono qui, sola, mi sento abbandonata. Ho assolutamente bisogno di un volante da guidare. Fuori dal mio finestrino invece solo cavolfiori di nuvole bianche, disposte dal vento come in un campo coltivato immenso; menomale che l'aereo è ermetico: Sai che puzza sennò? Ecco, vedi cosa fa il mio cervello? mi vuole per forza distrarre. Così inizio a fantasticare sul gigante che coltiva cavolfiori di nuvole e mi addormento.

 Sometimes, I feel the fear of uncertainty stinging clear
And I can't help but ask myself how much I let the fear
Take the wheel and steer

It's driven me before
And it seems to have a vague, haunting mass appeal
But lately I'm beginning to find that I
Should be the one behind the wheel...
Whatever tomorrow brings, I'll be there
With open arms and open eyes yeah
Whatever tomorrow brings, I'll be there
I'll be there
...

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